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l'ATTACCO DI PANICO
è un corto circuito psicologico nel quale scompare totalmente qualunque pensiero logico e consapevole della realtà per lasciare posto all’angoscia di morte pura.

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Si accompagna ad un sentimento di intensa paura e spesso vero e proprio terrore.

I sintomi includono tremore, respirazione superficiale, sudore, nausea, vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolìo o paralisi), tachicardia, sensazione di soffocamento o asfissia e talvolta l'assoluta convinzione della morte incipiente o della follia.

A differenza dagli altri disturbi di ansia, gli attacchi di panico sono improvvisi e non sembrano provocati da alcun altro fattore.

Gli episodi sono spesso debilitanti e caratterizzati da un circolo vizioso dove i sintomi mentali accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
Ad un attacco spesso ne fanno seguito altri, ciò porta ad una forte ansia riguardo alla possibilità di riviverli. L'individuo struttura così una sorta di strategia di evitamento che lo porta a ridurre sempre più la sua sfera d'azione ed a creare una sindrome agorafobica

Per agorafobia si intende la paura e l'ansia di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi (per lo più spazi troppo chiusi o troppo affollati o  troppo lontani). Il terrore di “rivivere” un attacco di panico porta ad evitare q situazioni di vita quotidiana che, nella propria soggettiva percezione, possono elicitarlo, limitando così la libertà di  movimento e azione di chi ne soffre.  

le CRISI DI ANSIA,
se si manifestano in forma lieve, possono essere reazione transitorie ad eventi difficili della vita

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ma se sono prolungate nel tempo e hanno forma consistente possono rientrare in un vero e proprio disturbo, il Disturbo da Ansia Generalizzata, i cui sintomi più frequenti sonosensazioni di tremore alle gambe fino a vere e proprie scosse, livelli alti di sudorazione, possibili difficoltà a respirare, palpitazioni al cuore, dolori al torace e allo stomaco, agitazione, insonnia, senso d'angoscia, paura di impazzire o perdere il controllo. dispnea o sensazione di soffocamento e altro ancora.
Moltissime situazione di stress e difficoltà di vita possono sollecitare alcune di queste manifestazioni ma diventano disturbo quando si manifestano con forte intensità e con altissima frequenza per un tempo prolungato (almeno sei mesi).

Quando ciò accade le persone che ne soffrono hanno serie difficoltà a controllare i propri stati di preoccupazione, vivendo in un perenne stato di disagio e allerta che compromette il proprio funzionamento in ambito sociale, lavorativo, familiare o in qualsiasi area significativa della propria vita.
Caratteristica comune di questo disturbo é il “rimurginare” costantemente su eventi che vengono percepiti come fonte di stress quasi che l’atto di pensarli possa determinare un controllo sugli stessi, senza comprendere che così facendo si perpetua il circolo vizioso dell’ansia.
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