La maggior parte di queste coppie, e che siano rimaste insieme o che abbiano scelto la strada della separazione, sono in grado di riconoscere quanta energia si spende nell’inconsapevole tentativo di non rivelarsi all’altro pur di mantenere l’illusione di una completa unità.
Un ulteriore inganno, che è necessario affrontare in un percorso di coppia, è quello che Andolfi definisce “la terapia di coppia camuffata”. In questo caso il problema sorto in un figlio bambino o adolescente esercita una pressione emotiva considerevole ed attiva una preoccupazione tale da far scattare una motivazione condivisa a intraprendere una terapia “in nome del figlio”. Soltanto in seguito, nel corso dell’intervento fortemente voluto per il figlio, la coppia scopre il meccanismo di negazione esercitato su se stessi e può mettere in atto un processo di trasformazione individuale e relazionali fino ad allora disconosciuto. Seguendo un percorso la coppia può riacquistare competenza anche di fronte ai sintomi dei figli, che impara a leggere in chiave relazionale, e ad attivare un processo di crescita tanto personale che relazionale. In tale ottica è incredibile constatare quanto possono essere plastici i disturbi di un figlio, che variano in intensità fino a scomparire o ad acquisire nuove manifestazioni, a seconda dei bisogni della coppia e della famiglia tutta.
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