Via Depretis 19, Napoli (Na)
istituto Imago psicoterapia
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L'Equipe dell'Istituto Imago


La struttura si avvale di una equipe di professionisti di solida esperienza nella diagnosi e cura di un’ampia tipologia di disturbi psicologici.
Ciascuno di essi porta le sue competenze e capacità personali nel nostro Istituto.

Massimo
dr Doriani

Psicologo Psicoterapeuta
Specializzato in Psicoterapia Sistemico-relazionale ed in Psicodramma Analitico

Francesca
dr Di Virgilio

Psicologa Psicoterapeuta
Specializzata in Psicoterapia Sistemico-relazionale ed in Psicodramma Analitico

Paola
dr Guarino

Psicologa Psicoterapeuta Specializzata in Psicodramma Analitico

Piero
dr Cafasso

Medico Neurologo
Docente di Neurochirurgia e Neuropsichiatria presso la Scuola Infermieri del Cardarelli di Napoli

Carmenclaudia
dr Consiglio

Psicomotricista e Counselor Professionista, specializzata negli interventi di supporto domiciliare.

La nostra equipe

Psicologo Psicoterapeuta

Durante il mio percorso ho avuto la fortuna di conoscere, studiare e collaborare con grandi maestri: da Zerka Moreno ad Alejandro Jodorosky, da Cesare Musatti ad Olà Raknes,  Bjørn  Bloomental e Federico Navarro, da Maria Rita Parsi a Diego Napolitani, Girolomo Lo Verso, Jole Baldaro Verde, Jean Josè Baranes, Maurizio Andolfi e numerosi altri psicoanalisti, umanisti e personaggi di cultura ai quali sono debitore.


Mi interesso di psicoterapia praticamente da sempre. Il primo input venne da Mario Mastropaolo, un gestaltista napoletano. Avevo 16 anni quando seppi che teneva dei corsi informali di psicologia per gli insegnanti della scuola di mia madre. Chiesi di partecipare e fui ammesso. Mi appassionai moltissimo.


Durante il corso si decise di trascorrere un weekend a S.Agata dei due Golfi, sulla costiera Amalfitana, con tutto il gruppo di lavoro. In quell’occasione mi innamorai di una compagna di corso e questa sorta di fondazione amorosa è rimasta sempre viva in me e nel mio lavoro.


Tornato dallo stage mi fu indicato un Vegetoterapeuta, Piero Borrelli, con il quale ebbi un’esperienza quadriennale di terapia di gruppo. La mia passione verso la psicologia ed in particolare verso Wilhelm Reich si solidificò. Quando mi iscrissi all’Università avevo già letto tutto di Reich e parecchio di Sigmund Freud.


In seguito frequentai la Scuola di Federico Navarro che all’epoca non era ancora istituzionalizzata. Non esistevano le scuole di specializzazione, si procedeva alla vecchia maniera, suggerita dallo stesso Freud, con una prima terapia personale seguita da una terapia di controllo con un altro terapeuta ed infine una terza terapia didattica. Federico lo considero uno dei miei primi maestri. Era un personaggio indescrivibile per le sue modalità istrioniche ed eclettiche. Il suo impegno per la psicoterapia ed il benessere psicologico in generale, è stato così intenso nel mondo, che lo chiamavano il "globetrotter della psicoterapia". Fondava centri in vari continenti. Era il direttore di numerosi centri da lui fondati, non solo in quasi tutta Europa, ma anche negli USA, in Africa ed in America Latina. Per me è stata un’esperienza entusiasmante in quegli magnifici anni '80.

In seguito mi trasferii a Bologna, per lavorare in un’ASL (all'epoca USL) occupandomi di minori. E lì incontrai Alfredo Rapaggi che mi introdusse alla Psicoanalisi con il dispositivo dello Psicodramma. Da allora ho capito che il connubio tra psicoanalisi e corpo, per quanto innovativo, non bastava: i “ruoli” e le “trame familiari” dovevano avere più rilievo e con metodi attivi.

Qualcuno della Universitat Freiburg Schweiz, l’Università di Friburgo in Svizzera, venne a sapere che mi occupavo di questi temi e mi chiamò per offrirmi una docenza. Dovevo insegnare Psicologia delle gioventù. Per quattro anni mi recavo periodicamente a Friburgo; ero molto giovane per quel compito ma me la cavai. Fu un’esperienza molto bella che mi permise di conoscere un popolo molto particolare, per quanto a noi vicino anche lontano per tanti aspetti.

In seguito ho conosciuto anche tante persone interessanti, molti formatori, ma anche dei veri maestri ed alcuni di fama internazionale come Bjorn Blumenthal , Leader del Norwegian Institute for Vegetotherapy; Zerka Moreno, moglie di Jacob Moreno e co-fondatrice dello psicodramma, presidente del New Moreno Institute Accademy of Psychodrama di Beacon di New York; Ceasare Musatti, nei suoi ultimi anni di vita, che mi fece capire realmente come funzionano i sogni e come lavorarci.

Nel frattempo facevo altre esperienze, a Milano per 4 anni un’esperienza di gruppanalisi alla scuola di Napolitani.

In tutto ho specializzazioni in quattro approcci diversi, (nel frattempo erano state istituite le Scuole) oltre a quello Analitico con lo Psicodramma ed alla Bioenergetica anche in Psicoterapia a Mediazione Creativa ed in Sistemica. Tutte le formazioni mi hanno lasciato un segno ovviamente. L’ approccio neo-junghiano della Psicoanimazione fatta a Roma con la grande maestra che è Maria Rita Parsi mi ha insegnato a muovermi tra i fantastici scenari dell’immaginario. La Sistemica invece l’ho scelta perché è un arcipelago di studi che ti fa comprendere come funziona il mondo dei grandi e piccoli gruppi, dalla società alla famiglia.


Psicologa Psicoterapeuta

Il mio interesse per la psicologia nasce in adolescenza. A sedici anni, appassionandomi alla lettura del grande scrittore russo Dostoevskij, profondissimo esploratore dell’animo umano, cominciai a capire cosa fare “da grande”. Non sapevo allora di aver già incontrato un maestro, precursore della psicoanalisi ed esperto della sincerità verso se stessi, ma me ne lasciai guidare, seguendo un’intuizione. Non ebbi dubbi e mi iscrissi al corso di Laurea in Psicologia, presso l’Università “La Sapienza” di Roma. In quel tempo si migrava verso la capitale per studiare Psicologia, visto che Napoli non aveva ancora una sua facoltà.


Gli studi di Roma davano risalto, come mi aspettavo, alla corrente psicoanalitica ma io nel frattempo mi ero allontanata dalla spinta originaria e mi sentivo meno interessata alla psicologia del profondo. Come giovane dal tratto ribelle e con il senso dell’ingiustizia sociale ero attratta dal “lavoro sul campo”, dall’intervento nel sociale e dalle minoranze disagiate. Rientrata a Napoli dopo la Laurea, desideravo lavorare e soprattutto sperimentarmi in “prima linea”. Trovai rapidamente lavoro in una Comunità per Ragazze Madri e in un Centro di Riabilitazione Psicomotoria. Queste realtà mi misero immediatamente in contatto con specifiche dimensioni del lavoro psicologico in ambito sociale, quale minori abbandonati, verifica e recupero di capacità genitoriali, incontri di rete con le istituzioni, assiduo lavoro d’equipe. Fu allora, di fronte a tale complessità, che decisi di specializzarmi in Psicoterapia Sistemico-relazionale. Il lavoro che svolgevo mi richiedeva infatti strumenti teorici e di intervento più fluidi nel cogliere la prospettiva relazionale, il rapporto individuo famiglia, individuo gruppo, individuo istituzioni. E’ presso l’IPR, Istituto di Terapia Relazionale di Napoli del Prof. Gino Baldascini, dove appunto mi specializzai, che compresi la logica del funzionamento dei sistemi complessi, imparando a cogliere il rapporto tra gli elementi di un sistema e la loro intricata circolarità.


Nel frattempo le mie terapie personali mi aprivano a vari campi di interesse: lo studio dell’Enneagramma, che ancora uso nel lavoro clinico come modello di diagnosi del carattere; la terapia delle gestalt con Antonio Ferrara, attualmente direttore della Scuola di Specializzazione in Terapia della Gestalt e Analisi Transazionale; le tecniche di lavoro corporeo di Lowen e ancora lo studio del femminile secondo la psicologia junghiana.


La mia prospettiva sull’essere umano si è ulteriormente ampliata grazie all’incontro con Claudio Naranjo e la sua ricerca sui caratteri umani, con Alejandro Iodorowskj e la sua “psicomagia” e con vari altri esploratori della psiche di grande impatto e intenso valore. Ogni incontro mi ha dato la possibilità di aprirmi e di imparare. Chi si occupa del benessere altrui si muove in bilico tra il dono di sé ed il rigore di un metodo.


Il percorso con Antonio Ferrara (che utilizzava la drammatizzazione teatrale nei seminari di gruppo) e l’approfondimento del lavoro di Jodorowsky (che è tra i fondatori del “teatro panico”) hanno significativamente spostato la mia curiosità clinica verso il potere terapeutico e trasformatore del teatro.


Cosi quando Massimo Doriani, amico e collega, inaugurò a Napoli la prima scuola napoletana di Specializzazione in Psicodramma Analitico (dell’Istituto Mosaico Psicologie presso l’Accademia Imago), ne entrai attivamente a farne parte, diventandone poi docente. La Scuola di Psicodramma Analitico forma psicologi nell’uso della Psicoterapia con lo Psicodramma, una tecnica terapeutica secondo me potentissima, centrata sulla drammatizzazione teatrale. Lo Psicodramma Analitico riannoda le fila della mia ricerca personale e di studio, coniugando l’interesse cominciato in adolescenza per la cura del profondo, e le tecniche attive di drammatizzazione, apprese nelle mie esplorazioni successive, nelle quali “azione”, uso del corpo, espressività, ricerca delle spontaneità diventavano dispositivi cardine dei processi di consapevolezza e benessere.

Psicologa Psicoterapeuta


Neurologo e Docente di Neuropsichiatria


Psicomotricista e Counselor Professionista


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